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REMIAMO INSIEME NEL MARE

DELLA SOLIDARIETA'

CHI SIAMO

L’associazione di volontariato il Sale della Terra ODV è nata nel 2003 dal desiderio di alcuni amici ansiosi di impegnarsi concretamente a favore di persone più bisognose.

 

L’associazione Sale della Terra ODV ha voluto proporsi fin da subito obiettivi concreti, per restare vicino a realtà drammaticamente note a livello internazionale. Realtà troppo spesso trascurate, forse perché situazioni troppo vaste e complesse per essere affrontate e risolte.

 

Il contributo dell'associazione si esprime attraverso azioni di sostegno a progetti locali, distribuiti nella Repubblica Democratica del Congo ed in Thailandia.

Si tratta in sintesi di progetti che si interessano di:

  • Scolarizzazione e formazione dei giovani attraverso borse di studio, sia per uomini che donne, affinché possano trovare integrazione e lavoro, senza essere coinvolti nelle milizie armate

  • Sostegno nutrizionale neonatale, affinché i bambini possano risolvere parte delle patologie dovute alla malnutrizione infantile

  • Cura dei malati e sostegno maternità nei villaggi non assistiti da personale medico permanente

  • Sostegno dei progetti di sviluppo agricolo, per arrivare ad una autosufficienza alimentare per la popolazione

  • Sostegno per la corretta e libera trasmissione di notizie

 

L’associazione di volontariato il Sale della Terra ODV è iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana con Atto Dirigenziale n.1377 del 20/04/2004

DIVENTA SOCIO

L'entusiasmo del volontariato viene dal lavoro di squadra per gli stessi obbiettivi, come una grande famiglia.

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Partecipare attivamente alle attività dell'associazione Sale della Terra ODV, è una ragione in più per stare insieme e contribuire ad uno scopo comune, finanziando i nostri progetti.

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Se vuoi far parte di questa grande famiglia, compila il form nella sezione Contatti.

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CHI SIAMO
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DONAZIONI

DONAZIONI

L'entusiasmo del volontariato viene dal lavoro di squadra per gli stessi obiettivi, come una grande famiglia.


E come in tutte le famiglie, in questi anni alcune coppie di volontari hanno scelto di condividere la gioia della loro unione con il Sale della Terra ODV.

Partecipare attivamente a questi eventi, i matrimoni in particolare, è una ragione in più per stare insieme e contribuire ad uno scopo comune devolvendo in beneficenza verso i progetti che l'Associazione sostiene.

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Gli amici del Sale della Terra ODV contribuiscono a finanziare i progetti anche:

  • Donando il tuo 5x1000 in dichiarazione dei redditi, indicando il nostro CF 94102810481

  • Facendo una donazione tramite bonifico bancario all'IBAN IT92T0501802800000011102845

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2003

Anno fondazione

10

Paesi nel mondo

9

Progetti attivi
PROGETTI

PROGETTI

Dalla fondazione dell'Associazione Sale della Terra ODV, la parte Est della Repubblica Democratica del Congo (R.D.C.) è il fulcro dei progetti. Si tratta della regione compresa tra nord e sud del Kivu, la più penalizzata dalle troppe guerre che impediscono alla popolazione locale di svilupparsi in modo equilibrato.

I progetti monitorati con costanza e promossi dal Sale della Terra ODV, si orientano o verso la formazione giovanile, o verso un miglioramento dello sviluppo locale autonomo.

Il Sale della Terra ODV intende trasmettere le informazioni su principali progetti portati avanti in questi anni di attività, per dare un'idea di quanto sia stato realizzato e quanto possa essere ancora fatto, raccontando le esperienze messe a frutto in realtà molto diverse fra loro.

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NEWS

Progetto Thailandia 

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Lettera ricevuta dalla nostra volontaria

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"La guerra continua in Birmania, in modo tremendo. Il numero di villaggi bombardati e bruciati aumenta, il numero degli sfollati pure. Ma la società civile birmana e le etnie non si danno per vinte. Nessuno sa bene cosa succederà. I profughi ucraini sono accolti a braccia aperte dai paesi europei. Non è lo stesso per chi cerca di scappare dalla Birmania, purtroppo. Dal lato thailandese, i soldati si appostano per respingere le famiglie che cercano di passare. Si legge di uccisioni e di torture, e si prevede una carestia senza precedenti, visto che pochi hanno potuto seminare l’anno scorso e pochissimi hanno potuto fare il raccolto questo novembre. Per questa newsletter ho però deciso di scegliere fra le tante notizie belle del nostro operato. Per portare qualche sorriso in questi tempi saturi di apprensione. La nostra piccola équipe continua a essere attiva nelle case dei tanti che hanno così poco e sanno donare tutto quello che hanno. Aung Htu e Tò Tò continuano i loro giri nelle comunità e per le scuole, che a giugno hanno tutte riaperto dopo due anni di chiusura per la pandemia Covid. Se Pò e Sunny sono presenza preziosa negli ospedali per i tanti che non saprebbero cavarsela in un mondo a loro sconosciuto. Se Ke Pru continua a imparare cose nuove da integrare alla sua attività di “guardiano dei filtri”.

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CIO DEH non è stato fortunato: una caduta da un albero a febbraio scorso gli ha provocato una frattura delle vertebre ed è diventato paraplegico. Quando è riuscito a passare il confine con sua moglie e i loro tre figli riusciva a malapena a mettersi a sedere sul pavimento, appoggiandosi con la schiena al muro. L’ortopedico da cui lo avevamo portato non ci ha dato speranze. Però la perseveranza di massaggi unita a una volontà di ferro ha fatto sì che a poco a poco tutte le piaghe da decubito sono rimarginate e riesce finalmente a mettersi in piedi.

Quando Tò Tò mi ha chiesto di andare a vedere EH KU PÒ non mi aspettavo di fare una diagnosi che nel mondo occidentale ormai pochi vedono: una ragazzina che da un giorno all’altro ha cominciato ad avere dei movimenti incontrollabili di mani e gambe, bocca e palpebre, tanto da non poter più camminare normalmente. Era affetta da quello che noi medici chiamiamo “Corea di Sydenham” e che la gente chiamava “Ballo di san Vito”, effetto di un’infezione da streptococco non curata. Siamo riusciti a mandarla all’ospedale per essere sicuri non avesse anche problemi cardiaci e, dopo le cure adeguate, ora sta completamente bene.

A volte bastano dei semplici antibiotici per ridare il sorriso alle persone. MU MU abita in una delle casette più povere su per una scarpata. E’ qui da tanti anni, ma non riesce a procurarsi un documento di identità. Andare a farsi curare è sempre lungo e costoso e dunque niente aveva fatto per una cistite che non voleva proprio passare e con quel suo bruciore insistente le aveva fatto perdere quel suo bel sorriso. Per fortuna è passato Tò Tò, e in pochi giorni la cosa si è risolta.

I problemi della pelle (infezioni, eczema, psoriasi, funghi) sono fra i più frequenti. La piccola E ZIN MO vive con la sua famiglia in una casetta sperduta nei campi. Non c’è un vero villaggio nei pressi, sono casupole di lavoratori sparse vicino ai posti di lavoro. L’infezione alla pelle era estesa e non la faceva dormire. Per fortuna qui gli antibiotici più semplici e meno costosi ritengono ancora tutta la loro efficacia. Le parassitosi intestinali sono un’altra delle patologie piú comuni e per fortuna molto facili da trattare. Il sorriso ritorna velocemente appena i visitatori intestinali sono usciti in massa!

Per arrivare al villaggio di Bo No Chi durante la stagione delle piogge bisogna essere proprio bravi a guidare il motorino. La stradina, in parte asfaltata, in parte bianca (o meglio rossa) si inerpica e discende ripida per le colline. Per chi ci è nato e lo fa da quando ha dieci anni, è un gioco da ragazzi. Non per me! Le case sono sparse e per raggiungerle bisogna stare attenti a non scivolare giù per il sentiero. E’ alla fine di una giornata di visite che incontriamo A NU CHIT, che si è fratturato il polso dopo una bella caduta. La mamma lo ha avvolto in uno straccio. Per lei andare all’ospedale è fuori questione: c’è da fare tutta quella strada fino allo stradone principale, e da lì 40 chilometri fino all’ospedale di Mae Tan: non se ne parla davvero. Riusciamo nel compromesso: lei trova il modo di arrivare domattina allo stradone, e noi le diamo un passaggio fino all’ospedale e poi i soldi per pagare un moto-taxi per rientrare. La mamma acconsente e A Nu Chit, guidato da Se Pò una volta arrivato all’ospedale, ne esce con un bel gesso che ridarà pieno movimento al suo polso.

E’ dal novembre del 2019 che i chirughi di Operation Smile non vengono a Mae Sot a causa delle restrizioni Covid. Decidiamo allora di portare WIN CIÒ a Chiang Mai. Sua mamma l’ha abbandonato appena nato, e una signora che più povera non si può l’ha preso, portato all’ospedale (visto che era tanto malnutrito), e poi curato e accudito nella sua casetta dove vive insieme al marito e alla figlia. Organizzare il tutto non è semplice, ma ne vale di sicuro la pena. Ci viene reso un bambino trasformato e così bello che la mamma non può contenere la sua gioia al vederlo!

SO OR ha sei anni e ha l’asma da quando è piccolo. Forse anche per questo non è molto cresciuto. Ora per fortuna i suoi attacchi sono molto diminuiti: la mamma ha imparato ad usare e dosare la terapia. L’asma è un’altra patologia frequente, che per fortuna riusciamo a trattare bene. Le mamme ci sono grate di non dover più fare le corse notturne all’ospedale perché i loro bambini non riescono a respirare.

La dolcissima MU YE PÒ è arrivata da sola dalla Birmania in cerca di qualcuno che l’aiuti a ritrovare la salute. Magra magra e con una milza talmente ingrossata da prendere tutto l’addome, la incontriamo in un tempio in cui ha trovato ospitalità. Dagli accertamenti viene fuori che ha una leucemia cronica. Il viaggio verso l’ospedale universitario di Chiang Mai non è stato scevro da suspense: fermata a un check point lungo la strada: “Passaporto, prego”

“Ecco qua”

“E i documenti del passeggero”

“Non li ha”

~ Scambio di occhiate fra i due poliziotti ~

“Viene dai campi profughi?”

No, dalla Birmania. Ha una malattia grave e deve andare all’ospedale di Chiang Mai”

“Ha dei documenti dell’ospedale?”

“Sì, ecco qua”

~ Ri-scambio di occhiate fra i due.~

“Lei cosa fa, è missionaria?”

Ehm… sì sì, aiuto la Chiesa …”

~ E vai con queste occhiate. Intanto affido Mu Ye Pò a tutti gli dei e spiriti benigni. Che faranno: la deporteranno?

~ …

“La ammiriamo per quello che fa. Vada pure, ma stia attenta: fra qui e Chiang Mai ci sono molti altri check point!”

Respiro di sollievo! e via, fino a Chiang Mai senza altri incontri! Mu Ye Pò ha cominciato la terapia orale e sta benissmo. Abbiamo un unico piccolo problema: la terapia ci viene a costare 500 euro al mese ed è a vita! Lo stesso farmaco in Italia costa 80 euro, misteri della farmacologia thailandese… Ma dall’Italia qualche angelo si sta dando da fare per poterci mandare la terapia

Aung Htu e Se K’Pru si sono fatti promotori di far arrivare l’acqua corrente a una parte del villaggio di Mo Kwi: donne e bambini dovevano ancora andare a prendere l’acqua al fiume. L’organizzazione “Akassa” ha messo i fondi per comprare chilometri di tubi e dei grandi serbatoi per raccogliere l’acqua, le famiglie hanno messo la mano d’opera. E sono stati costruiti una ventina di bagni con doccia.

SCUOLE - Finalmente a giugno tutte le scuole dei migranti hanno avuto l’autorizzazione a riaprire. Grande festa, dopo due anni di insegnamento in comunità, che ha penalizzato moltissimi bambini. Le scuole di HLE BEE e HSA TU GÒ hanno già fatto gli esami dopo il primo quadrimestre. Le scuole “oltre confine” di TA LOR, TÒ NÒ e UMUTA non hanno mai chiuso i battenti. Il numero dei bambini è molto alto, dovuto alle tante migrazioni interne per la guerra. La scuola di Tò Nò è quella che più soffre al momento, per bombardamenti ripetuti sul villaggio vicino alla scuola. Tutti i bambini sono rientrati in famiglia e i più di cento ragazzi che vivevano nel pensionato della scuola, sono stati accolti negli ambienti della clinica, che si trova fuori dal villaggio. Tutte le famiglie hanno lasciato le loro case e hanno costruito piccole capanne con teli di plastica lungo il fiume di confine, che non possono passare. Noi aiutiamo come possiamo con gli aiuti che riceviamo per gli sfollati.

 

MERCY HOME - Non si sa bene come, ma con l’incredibilte generosità di tanti di voi ce l’abbiamo fatta: il 31 ottobre Susanna e i suoi “ragazzi” si sono spostati nel nuovo centro vicino a Mae Sot. Il centro si spera possa ospitare fino a 10 ragazzi (al momento ce ne sono 5). Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a far sì che questo sogno si avverasse.

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